
25 maggio 2025
Monti del Sannio
Da San Marco di Cercemaggiore (718 m) ad Altilia di Sepino
Direttori
Lucia Giorgione – 320.7013692
Aldo Pirone – 329.1797550
Tipologia di percorso
Traversata
Difficoltà
E (Escursionistica)
Dislivello
circa 250 min in discesa
Durata
5:00 ore (non comprensive delle soste)
Lunghezza
circa 13 km

Appuntamenti
ore 07.45
Appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta del parco archeologico di Altilia (CB), Km 46 – circa 40 minuti.
ore 09.15
Raduno partecipanti all’entrata del parco archeologico di Porta Terravecchia per organizzare il ponte auto e trasferimento a San Marco di Cercemaggiore (Coord. GPS WGS84: 41.437068, 14.709563 – posizione GoogleMaps) per inizio escursione.
ore 15.30
Orario presunto di termine dell’escursione.
Itinerario
San Marco di Cercemaggiore – C.da Quartarella – C.da Castagna – C.da Pizzone Campolongo – Ponte delle Tavole – Altilia.
Equipaggiamento
Equipaggiamento minimo indispensabile: Abbigliamento da trekking a strati adeguato alla stagione e alle previsioni meteorologiche, scarponi da trekking, zaino, bastoncini.
Cosa portare nello zaino: Giacca antivento e antipioggia, micropile, cappello, colazione a sacco, acqua a sufficienza.
Partecipazione
L’escursione è aperta sia ai soci CAI che ai simpatizzanti muniti dell’idonea attrezzatura, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera obbligatoria (costo 8,40 euro).
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro le ore 12 di sabato 24 maggio, contattando uno dei direttori dell’escursione.
La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali” del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo.
Avvertenze
a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.
b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dall’escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.
Per info e adesioni contattare
Lucia Giorgione – 320.7013692
Aldo Pirone – 329.1797550
Descrizione dell’itinerario

Il nostro itinerario si snoda lungo la tappa Q04 del Sentiero Italia CAI.
Dalla Frazione S. Marco, nei pressi del ristorante “Il cacciatore” (718 m slm), si va in direzione ovest alla contrada Quartarella sulla SP 70; ad un bivio a destra e in corrispondenza di un palo della luce si imbocca un sentiero; si prosegue su una mulattiera fino ad arrivare in c/da Castagna. Si incontra una zona leggermente paludosa che si attraversa facilmente e si continua sulla “Via dei Mulini”. Si scende nella zona del Molino Nuovo (non visitabile); si percorre una stradina asfaltata in piano, avendo sulla sinistra il Bosco Eschito, Dopo poco più di 1 km si svolta a sinistra e si percorre un sentiero lungo il quale si guadano due ruscelli. Arrivati a c/da Pizzone Campolongo si svolta a sinistra e si prosegue su stradina asfaltata fino ad incrociare il fiume Tammaro che nasce in Molise tra Sepino e Vinchiaturo (nei pressi di Benevento si riversa nel fiume Calore) e più avanti la SP 53. Da qui, in direzione Ovest, si imbocca un altro sentiero che si percorre fino ad incrociare una strada asfaltata.

Si svolta a destra e dopo circa 750 m si arriva in località Ponte di Tavole: si imbocca il tratturo che conduce a Porta Benevento ad Altilia. Da qui, percorrendo sulla sinistra una stradina che costeggia le mura dell’antica Saepinum si arriva allo slargo di Porta Terravecchia dove sono state parcheggiate delle auto. Qui ci si organizza per il ponte auto del ritorno.

N.B. La Zona Archeologica si può visitare pagando un biglietto d’ingresso presso la biglietteria del Parco Archeologico di Sepino oppure per via telematica sul sito Musei Italiani.

Le fonti storiche e i reperti archeologici ci dicono che il territorio di Saepinum ha presentato forme di insediamenti stabili già in epoca preistorica. La conformazione pianeggiante del territorio ha sempre favorito naturalmente incontri, aggregazioni e scambi commerciali tra le diverse comunità residenti. La presenza di un corso d’acqua, il Tammaro, che nasce alle falde del Matese per poi versarsi nel Tirreno, ha potuto di sicuro incentivare la nascita di agglomerati abitativi, sia pure di dimensioni modeste. Ma soprattutto i tratturi, con le piste erbose percorse periodicamente dalle greggi e dagli armenti, hanno costituito da sempre una via di scambio e di collegamento, un luogo di incontro e di mercato.

Dopo il primo conflitto con i Romani (343-341 a.C.), i Sanniti realizzarono sul territorio una fitta rete di fortificazioni, poste sulle cime delle montagne, per controllare le strade di accesso al Sannio. Nacque così la fortificazione di Terravecchia, sulla montagna di Sepino, con l’intento di tenere sotto controllo il passo della Crocella, un valico naturale che mette ancora oggi in comunicazione i due versanti del Matese. Ma questo accorgimento strategico non fu sufficiente ad impedire il predominio finale dei Romani: Terravecchia fu uno degli ultimi baluardi sannitici a crollare sotto l’attacco romano, dopo un sanguinoso assedio.
Alla fine delle guerre sannitiche, nel 290 a.C. Saepinum, ormai stabilmente insediata in pianura, vive di un’economia essenzialmente articolata su due poli, l’agricoltura e l’allevamento transumante, con una naturale ricaduta a livello di artigianato locale e di scambi commerciali. Gli scavi stratigrafici effettuati presso l’area del foro, lungo il decumano che insiste sul tratturo Pescasseroli-Candela, testimoniano che già all’inizio del II secolo a.C. la transumanza aveva contribuito a dare impulso anche ad attività di tipo industriale, come dimostrano i resti di due edifici, uno identificabile come una conceria per la produzione di pellami e l’altro come una fullonica, un impianto utilizzato per il processo di lavorazione della lana.