
17 maggio 2025
Fortore
Da San Marco dei Cavoti a Toppo Santa Barbara
Direttori
Antonello Belmonte – 345.476599
Anna Mazzeo – 349.4292998
Tipologia di percorso
AR
Difficoltà
E (Escursionistica)
Dislivello
circa 300 m
Durata
5:00 ore (non comprensive delle soste)
Lunghezza
circa 12 km

Appuntamenti
ore 08.15
Appuntamento a Benevento in via Gabriele D’Annunzio (coordinate GPS: N 41.128128, E 14.793585) e partenza con auto proprie alla volta di San Marco dei Cavoti (BN), 30 km – 30 minuti.
ore 09.00
Raduno partecipanti a San Marco dei Cavoti a Piazza Risorgimento (Coord.GPS WGS84: N 41.309186 E 14.879050 – posizione GoogleMaps) e inizio escursione entro le ore 9:15.
ore 16.00
Orario presunto di termine dell’escursione.
Itinerario
San Marco dei Cavoti – fontana di Don Bernardo, contrade: Montelse, Chianella, Fonte Stella, Cancelloni, Toppo Santa Barbara.
Equipaggiamento
Equipaggiamento minimo indispensabile: Abbigliamento da trekking a strati adeguato alla stagione e alle previsioni meteorologiche, scarponi da trekking, zaino, bastoncini.
Cosa portare nello zaino: Giacca antivento e antipioggia, micropile, cappello, colazione a sacco, acqua a sufficienza.
Partecipazione
L’escursione è aperta sia ai soci CAI che ai simpatizzanti muniti dell’idonea attrezzatura, previa sottoscrizione dell’assicurazione giornaliera obbligatoria (costo 8,40 euro).
Per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro le ore 20 di venerdì 16 maggio, contattando uno dei direttori dell’escursione.
La partecipazione all’escursione implica la conoscenza integrale e l’accettazione incondizionata del programma dell’attività, come presentato nella scheda di escursione, e delle norme del “Regolamento di partecipazione alle attività Sociali” del C.A.I. di Benevento, disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3wq5Ilo.
Avvertenze
a) I Direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l’itinerario in caso di necessità.
b) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dall’escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati e allenati.
Per info e adesioni contattare
Antonello Belmonte (345.4765997)
Anna Mazzeo (349.4292998)
Descrizione dell’itinerario
Il percorso si sviluppa nel comune di San Marco dei Cavoti, prevalentemente su strade brecciate e sterrate.
Si parte dalla piazza principale del paese, Piazza Risorgimento in direzione del Belvedere per ammirare il panorama sulla vallata, sui paesi circostanti e sul percorso previsto.

Si attraversa parte del centro storico in direzione Sud e, dopo aver ammirato la suggestiva e splendida “Cascata d’a Ripa” del torrente “Tammaricchio”, si esce dal centro storico attraverso una scalinatella in legno e terra battuta.

Attraversata la strada statale, si imbocca una stradina asfaltata che porta alla fontana “Don Bernardo” per poi proseguire con fondo in parte brecciato ed in parte sterrato verso le contrade Montelse (col suo bosco), Chianella, Fonte Stella. Si prosegue, attraverso tratti pianeggianti misti a salite e discese non eccessive, fino a contrada Cancelloni e, di lì a breve, al bosco di Santa Barbara, che si attraversa tramite un agevole sentiero.
Nel bosco è possibile ammirare resti di mura megalitiche del periodo sannitico e ambienti dell’antico insediamento di San Severo.

Sulla cima di Toppo Santa Barbara si trova una chiesetta del XII secolo, restaurata in anni recenti, che sarà possibile visitare.

Su Toppo Santa Barbara ci si fermerà per la meritata pausa pranzo con colazione a sacco, per poi rientrare in paese tramite lo stesso sentiero.
Il percorso è prevalentemente scoperto e panoramico e sono ben visibili sia San Marco dei Cavoti che i borghi di San Giorgio la Molara e Pago Veiano. L’unico punto d’acqua presente lungo il percorso è la fontana di Don Bernardo, appena usciti dal centro del paese.
N.B. Il percorso è parte di un circuito di sentieri antichi, caduti in disuso ma recentemente riscoperti, che collegano San Marco dei Cavoti a Molinara e a San Giorgio la Molara. Si tratta di un circuito che, se diligentemente curato, potrebbe costituire un’attrattiva turistica, di tipo sostenibile, e contribuire allo sviluppo del territorio.

Alcuni cenni storici sull’insediamento di Santa Barbara e su San Marco dei Cavoti
I luoghi limitrofi all’attuale centro urbano di San Marco furono abitati già in epoca preromana: il loro fulcro era la città di Cenna, corrispondente all’attuale contrada Zenna, come sostengono molti storici. Lo storico antico Diodoro Siculo ricordava che Cenna era alleata dei Romani e fu assediata dai Sanniti dopo la battaglia di Lautulae.
Quando Cenna fu distrutta, forse da un terremoto, gli abitanti edificarono più a valle un nuovo paese, San Severo, posto su di un colle nei pressi dell’abitato attuale, oggi detto Toppo di Santa Barbara, dal nome della chiesa ancora esistente (situato fra la contrada che, infatti, viene ancora oggi chiamata San Severo, e contrada Calisi). Qui, negli anni Ottanta, alcuni ritrovamenti archeologici nei terreni di proprietà dei signori Jelardi provarono l’esistenza in quei luoghi di un cimitero i cui importanti resti. consegnati alla Soprintendenza, sono stati trasferiti a Benevento.
Il terremoto del 9 settembre 1349 distrusse l’abitato di San Severo. All’epoca feudatario della zona era Guglielmo Schabran, conte di Ariano ed Apice. Gli abitanti superstiti si spostarono a nord e, a circa 4 km di distanza, edificarono un nuovo paese, l’attuale S. Marco dei Cavoti. Il nucleo originario sorse ai piedi di un’altura dove fu edificata la chiesa di San Marco, in onore del santo vescovo di Eca, cui gli Shabran erano particolarmente devoti. Alla nuova chiesa furono aggregate le antiche parrocchie di San Severo ovvero San Nicola, San Pietro, Santa Barbara e Santa Maria di San Severo. Il nuovo centro fu denominato appunto San Marco, cui si aggiunse l’appellativo dei Gavoti, da Gavots, abitanti di Gap, finché il toponimo divenne poi “dei Cavoti”, A ricordo dell’arrivo e della presenza in loco dei Provenzali rimangono anche i toponimi delle contrade Francisi, Franzese e Borgognona. A seguito dell’ondata di peste del 1656 la popolazione fu decimata e i pochi superstiti eressero la chiesa di San Rocco al di fuori delle mura ove, solo a partire dalla metà del XVIII secolo, il paese iniziò ad espandersi in particolare verso la vallata a sud (Porta Palazzo), ed oltre Porta Grande.
La Chiesa di Santa Barbara
È situata sull’omonimo toppo (collina). La struttura, rimaneggiata nei secoli successivi, è stata restaurata e riaperta al culto negli anni 2000. A pianta rettangolare con tetto in legno, era anticamente ornata sul soffitto da tavolette dipinte tutte andate perdute a causa dei ripetuti crolli e del lungo abbandono, ad eccezione di soli due esemplari oggi esposti presso il Museo di Palazzo Jelardi.